La mostra virtuale
Questa è la mostra virtuale de Il mondo che vorrei.
Puoi gustarti le opere in questa pagina oppure puoi seguire il link alla mostra immersiva nel nostro spazio virtuale: sarà come visitare la mostra reale comodamente da PC, tablet, smartphone o visore per la realtà aumentata.
FRANCESCA ALTI
"IL MONDO CHE VORREI é intriso di cose piccole, di dettagli che sussurrano a bassa voce cose grandi, che in silenzio insegnano. E' fatto di un susseguirsi naturale e circolare di eventi che accadono senza essere disturbati dalla prepotenza, l'egoismo, l'arroganza, ma alimentati dalla delicatezza, dalla consapevolezza e dalla gratitudine.
IL MONDO CHE VORREI è un insieme di elementi uniti da trame fitte e leggere, da storie d'amore e di forza che avanzano e occupano spazio , cuciti insieme da fili che seguono linee e ci collegati."
Fotografa professionista dal 2009, ha sviluppato una linea di ricerca personale con cui produrre immagini che indagano la realtà naturale.
I suoi soggetti preferiti sono gli alberi, l'erba, i fiori, i sassi, le rocce, l'aria e la neve; elementi banali, ma estremamente ricchi. Il suo scopo è quello di rivelare la verità più profonda della natura, delle persone, delle idee attraverso il mezzo fotografico.
(...) Attraverso queste immagini ricerca la realtà più concreta che si possa cogliere, che spesso si nasconde in tutto quello che normalmente si dà per scontato, nei piccoli elementi naturali o nei luoghi strettamente legati a noi stessi, che vengono riportati all'attenzione per mostrare l'importanza e la grandezza degli elementi piccoli e umili.
FILI
2020
fotografia digitale
30 x 45 cm
ANTONIETTA AULICINO
Antonietta Aulicino è laureata in Architettura all'Università Federico II di Napoli, e ha conseguito una Specializzazione per l'insegnamento in Arte e Immagine e in Disegno e Storia del'arte presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli.
Ha frequentato il triennio e biennio di Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Roma.
Nel 2020 viene selezionata per la XXXII edizione della Rassegna d'arte Porticato Gaetano.
Nel 2019 partecipa ad “Arte Madrid”, Galleria Natalia Gromicho, Lisbona; “Roma Caput Mundi Arte” a cura dell'Associazione culturale Artetra, Palazzo Ferrajoli, Roma; Mostra D'APRES Omaggio dell'Accademia di Belle Arti di Roma al Museo di Anticoli Corrado, Roma.
Invece nel 2018 ha partecipato al Concorso video-fotografico per il “350 ° anniversario della morte di Borromini”, presso l'Accademia di Belle Arti di Roma e al “Festival delle Arti di Napoli”, Museo del Sottosuolo di Napoli.
Scampoli d'azzurro e cremisi
2020
olio su tela
100 x 140 cm
ENRICO ANTONELLO
Nato a Castelfranco Veneto nel 1995, frequenta il Liceo artistico di Treviso e si diploma con lode in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2019.
Nel 2017 è stato tra i fondatori del collettivo Default , impegnato ad esporre i propri lavori in luoghi non convenzionali (San Servolo, Monfumo, Venezia, Trento, Novara.) In occasione di questi progetti comincia a focalizzare la sua ricerca sugli aspetti, tra loro correlati, di suono, luce e movimento. Nel 2019 ha partecipato al festival internazionale Artstays in Slovenia. Lo stesso anno è stato selezionato come finalista alla XIV edizione del Premio Nazionale delle Arti delle Accademie Italiane e al Premio Salvi a Sassoferrato (Ancona). Nel 2020 presenta a Treviso il lavoro “Decomposition” nella mostra “Olri”, “Sound Machine” nella mostra “ZOONOSI” a Cavallino Trepporti (Ve) e vince il primo premio ad Agropoli (SA) con il lavoro Two Work for Days.
Connessione
2020
stampa digitale su alluminio
100 x 100 cm
NICOLA BORSALINO
Nato a Massa-Carrara nel 1992, frequenta l'Accademia Di Belle Arti di Carrara, indirizzo multimediale. Durante gli anni accademici
conosce le nuove tecnologie dell'arte, con le quali si adatta alle nuove proprietà tecnologiche dei nuovi mezzi, molto divergenti dalle tradizionali arti visive, al fine di ricavarne un suo linguaggio estetico.
Successivamente, frequenta il corso di Scienze della comunicazione all'università di Pisa, dove approfondisce nuove tematiche e continua lo studio dell'estetica e della storia dell'arte.
Attualmente sta ultimando la tesi di laurea sul tema dell'iconoclastia.
In modo costante e interessato dedica tempo e risorse allo studio scientifico-umanistico, con particolare attenzione alla storia dell'arte delle origini.
Smart World
2018
computer grafica
4976 x 1812 px (circa 42 x 15 cm)
ALBERTO COMPAGNO
Dopo la pandemia, vorremmo "riprendere le ali".
La frase di Montale interpreta uno stato di felicità e libertà creativa e spirituale che rischiamo di perdere per sempre, preoccupati della sopravvivenza o di un'altra imprevista futura catastrofe. La nostra situazione si è fatta precaria, le nostre certezze vacillano davanti al nemico invisibile. Forse, abbiamo avuto troppo da perdere.
Alberto Compagno (Palermo, 1958) ha compiuto studi accademici musicali (La Spezia) e letterari (Pisa, Firenze). Docente di Musica e Lettere nelle scuole secondarie (I °, II ° grado), da sempre interessato alla storia dell'arte figurativa e plastica, da qualche anno, si dedica alla scultura in legno, in forma privata.
Nel 2019 l'opera "Braccio secolare" ha ottenuto il 1 ° premio di Scultura al concorso d'arte LEXENIA (PT).
Nel 2020 l'opera "Grand mouvement" ha ricevuto il 2 ° premio di scultura al concorso ARTES (TO).
Effimero
2020
tecnica mista con legno di abete
20 x 45 x 15 cm
GRETA DI LORENZO
Nata a Milano nel 1994, Greta di Lorenzo realizza installazioni, fotografie e performance tra arte visuale e teatro. Muovendosi da sempre tra questi due mondi, dal 2015 al 2018 collabora come performer con Ilaria Bochicchio a Milano, New York e Miami. Nel 2018 si diploma presso la scuola Teatro Arsenale, dove studia il metodo Lecoq con Marian Spreafico e Kuniaki Ida. In seguito si specializza in animazione su nero con Nadia Milani presso il Teatro del Buratto.
Nel 2019, in collaborazione con lo scultore Christian Zucconi realizza Alice, atto performativo presentato a Mantova, Milano e Ravenna. Il 2020 si apre invece con il progetto Fabula Prava, che in sé riunisce fiaba e reale, immagine e gesto; con due opere di videoarte realizzate per Alberto Nemo: Le vele e L’infinito; e con il progetto Venus Aequivoca, finalista al Combat Prize 2020. Nei mesi del primo lockdown realizza Metamorfosi, cortometraggio che racconta la lavorazione di Sibilla del mattino di Christian Zucconi, concepita a partire da calchi dal vivo sull’Artista stessa.
Venus mater
2020
fotografia digitale, stampa su carta cotone
100 x 70 cm
LINO DI VINCI
Lino Di Vinci, laureato presso l'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, vive e lavora nei suoi ateliers tra Genova e Parigi.
Ha realizzato mostre personali e collettive in Italia (Milano, Roma, Genova, Bologna, Firenze, Torino, ecc.) E all'estero (Tokyo, Parigi, Berlino, Gand, Nizza, Lugano, Londra).
Ha esposto inoltre ad Artefiera Bologna, MiArt Milano, Artissima Torino ecc. e nei padiglioni di design contemporaneo delle più importanti fiere italiane come il Salone del Mobile, il Macef di Milano e Abitare il Tempo di Verona.
Da alcuni anni l'attivita 'di Art Designer procede in parallelo al percorso artistico favorendo contaminazioni creative tra i due mondi e accorciando la distanza tra arte e quotidiano.
La nascita di Venere blu
2020
stampa su plexiglass
90 x 90 cm
BENEDETTA DOSA
Il nostro presente è caratterizzato da sensazioni contrastanti. Nell'attualità di crisi sanitaria, la disperazione e la solitudine si confrontano con la speranza e la forza necessarie per pensare una possibilità di futuro.
L'opera La verità è, vorrei sentire una rinascita invece della morte si presenta come un ritratto del nostro particolare momento storico e allo stesso tempo come uno sguardo sull'avvenire, dove dei fiori possono nascere grazie o malgrado uno spesso strato di cemento.
Nella sua ricerca artistica, Benedetta Dosa (Roma, 1995) indaga la percezione del quotidiano e della propria corporalità attraverso un linguaggio visuale che trae ispirazione dal proprio vissuto personale. Porta avanti la sua indagine attraverso una pratica artistica, basata sulla pittura, fotografia e installazione, accostata ad una nascente pratica curatoriale. Diplomatasi con lode in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma nel 2017, ha conseguito un master di secondo livello in Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Tra le esposizioni ultime, ha partecipato alla mostra “Iconografia Contemporanea” presso il “Consorzio Creativo” di Modena e ha presentato il progetto performativo “Food for Commons, Food for Life "presso al Padiglione Lituania (Swamp Pavillon) curato da Gediminas e Nomeda Urbonas alla Biennale di Architettura di Venezia del 2018. Nel 2019 è stata curatrice del progetto" OLTRE - diario di un presunto fallimento ", con Laurea Kristien De Neve, presso il MACRO - Museo di Arte Contemporanea di Roma. Attualmente vive e lavora tra Parigi e Roma.
The Truth Is, I Would Like to Feel a Rebirth Instead of Death
2020
cemento e fiori
30 x 42 x 20 cm
DAMIANO FASSO
Damiano Fasso è nato nel 1976 a Vicenza.
Dopo la laurea in Lettere all'Università Cattolica di Brescia studia lingue e culture dell'Asia e si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Venezia, diplomandosi nel 2011 corso di Decorazione.
Vive e lavora tra Treviso e Venezia, utilizzando principalmente la pittura, la fotografia e il video, considerando qualsiasi mezzo o tecnica utile al progetto in via di sviluppo.
Nelle sue opere analizza le idee di incertezza, pericolo e precarietà che permeano la società contemporanea: I dipinti sono spesso realizzati con materiali industriali, inusuali o pericolosi, come plastiche, polvere da sparo, veleni; I soggetti ricordano il mondo pop giapponese delle icone, come dinosauri, teschi, astronauti, ma esprimono messaggi ambigui mediante i materiali e le scritte in giapponese o cinese, che sembrano scorrere come su degli schermi.
Il suo lavoro fotografico traduce questi soggetti in una forma ulteriormente visuale: piccoli robot, astronauti, buffi pupazzi sembrano vagare, esplorare o perfino morire in scenari desolati; tutto appare fascinosamente evocativo, eppure è tutto finito: gli scenari sono costruiti in ambienti domestici o attraverso una attenta progettazione, riflettendo così -quasi fossero dei semplici selfie- la perdita di certezze del mondo reale.
Questi soggetti sono ulteriormente sviulppati mediante il video in una forma quasi ipnotica, palesemente anti-narrativa, o talvolta mediante installazioni site-specific.
Le sue opere sono state più volte premiate ed esposte in molte sedi e fiere, e riportate su numerose testate.
A new world
2020
fotografia digitale su dibond di alluminio
50 x 60 cm
SOFIA FRESIA
Sofia Fresia (Genova, 1992) studia Pittura all’Accademia Albertina di Torino dal 2015.
Agonista di nuoto per salvamento, si interessa alle tematiche sociali cui contribuisce anche con il volontariato. Nel 2018 ha ottenuto la laurea di I livello con la tesi “Deriva e naufragio. L’arte del naufragio come ricerca di salvezza” che affronta il tema del fallimento e della mancanza di riferimenti stabili per i giovani attraverso immagini provenienti dal mondo del nuoto agonistico e delle piscine ricreative.
Dopo un periodo di mobilità Erasmus+ in Francia presso L’École Supérieure d’Art di Grenoble (febbraio-giugno 2019), attualmente frequenta l’ultimo anno del biennio specialistico della Scuola di Pittura.
Ha all'attivo numerose collettive e premi, mentre è del 2019 la sua prima mostra personale "Percorsi. Studiare Belle Arti oggi", al castello Enrico Del carretto, Millesimo, con il patrocinio del comune di Millesimo (Sv).
(Out of) Sanitary cage
2020
olio su tela
100 x 150 cm
ANDYELA
AndyEla consegue la laurea magistrale con lode in Arti Visive. Durante gli anni di studio si avvicina al design, che studierà con grande interesse di pari passo alle Arti Visive Maggiori. In pittura ama comunicare con mezzi alternativi ai tradizionali, sperimenta materiali presi sia dalla natura che dall’industria. La fotocamera, usata con le stesse intenzioni, impressiona mondi che evocano nel fruitore intime emozioni. In campo artistico conduce la ricerca atta a dimostrare che arte e vita possono compenetrarsi per dare origine a una festa che risveglia i nostri sensi sempre più spenti, lavorando in quell’area d’intersezione ove Arte e Design si commistionano: vale a dire, connubio fra opera estetica-ideologica e razionale-tecnologica. All’attivo mostre nazionali e internazionali con recensioni di critici d’Arte di fama internazionale.
In ‘The void’ l’intera superficie del quadro è occupata da persone che non interagiscono fra loro, immerse nei propri pensieri. Chi sta intorno non esiste. Esse stesse, sembrano non esistere, occupando uno spazio percepito da altri vuoto. La figura trasparente nel centro della scena, realizzata con filo metallico, ricalca la solitudine, la pochezza dei rapporti, la condizione d’essere agli occhi altrui invisibile, seppur in mezzo alla gente. Nessuno la considera, come fosse niente: vuoto. Condivide il centro della scena col cagnolino. Il quale sembra dirgli: -Amico, questo è il mio territorio- Nonostante il gesto poco nobile, col piccolo quattro zampe ha interagito. Il cagnolino si è accorto della sua presenza, l’unico. La sua aurea s’accende di speranza e gioia (luminosità del filo di metallo). Viene da chiedersi: - Insieme nel medesimo luogo. Lì, nemmeno per sé stessi?-
L’autrice si rifà al concetto spirituale di ‘Vuoto’ legato a una visione orientale del termine; ben lontano dal concetto di materia e spazio della mentalità occidentale.
Nel mondo che l’autrice auspica invita l’astante a farne parte, con dolcezza lo porta a riflettere sul ‘quanto’ non ha saputo goderne e oggi rimpiange: la genuinità della vita, la necessità di toccarci, la condivisione. Nella raffigurazione dell’artista, si riconosce in quel ‘pieno’ sinonimo di ‘vuoto’ e, nei rigenerati occhi, quel ‘vuoto’ evoca ‘pienezza’. Da qui, il passo è breve: da un gemito stante lo slancio a mera reviviscenza. Il disegno risulta in rilievo poiché le figure sono intagliate nel legno.
The void (Il vuoto)
2012
tecnica mista: legno, metallo, acrilico
22 x 60 cm
CARLA GUALANDI
Carla Gualandi frequenta il Liceo Artistico di Bologna e successivamente si laurea in Architettura alla facoltà di Firenze.
Ha realizzato le illustrazioni grafiche per il libro "Le erbe selvatiche in cucina" di L.Dell'Aquila; e, in acquerelli e china, gli alberi monumentali di Zola Predosa, Anzola dell'Emilia e altri dintorni di Bologna, per la realizzazione di un calendario per l'Associazione Culturale Zeula e contestuale mostra delle opere presso il municipio di Zola Predosa.
Ha all'attivo due personali nel municipio di Zola Predosa (2019) e presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea del comune di Castel San Pietro Terme (2020).
Le linee dei luoghi nelle linee della solidarietà
2019
acquerello su carta
40 x 50 cm
COMMANDO JUGENDSTIL
Commando Jugendstil è un collettivo di creativi Solarpunk che ha lo scopo di diffondere nella vita di tutti i giorni buone pratiche sostenibili attraverso la costruzione di narrazioni del futuro che trasmettano come le città possono trasformarsi in spazi più a misura d’ambiente e d’uomo.
Il collettivo è impegnato in diversi progetti di fiction e non, da una parte per aiutare le persone ad immaginare la città del futuro, e dall’altra per aiutare a renderla una realtà.
I suoi membri più attivi sono:
Guglielmo Miccolupi, fondatore del collettivo e illustratore professionista dal 2010 sia per la stampa che per i videogiochi e l’animazione. Accanto all’attività di illustratore, lavora anche come UX/UI Designer e Artist per studi italiani ed internazionali.
Laura Carolina Zanetti Domingues, senior staff scientist in una facility scientifica, è la penna più esperta del collettivo e la sua vena scientifica. Ha dei trascorsi da attivista per la giusta transizione all’interno della campagna Green New Deal for Europe e di Earth Strike UK, insieme a cui ha anche affrontato una campagna Crowdfunder per lo sciopero climatico del 20 Settembre 2019.
Solarpunk Garden è una proposta di trasformazione di un angolo abbandonato di Barcellona. Potrebbe diventare un orto urbano, il cui sistema di irrigazione, basato sulla sinia andalusa, potrebbe essere alimentato dall'elettricità prodotta dai concentratori solari installati sulla parete di fondo. A decorare questa parete spoglia potrebbe sorgere un grande murale, a celebrazione della cultura locale: una dama iberica che dona acqua dalla sua anfora senza fondo, in un dialogo tra antico e moderno che funge da fondamenta per la comunità. Questo è il Mondo che il Commando Jugendstil vorrebbe
Solarpunk Garden
2018
acquerello digitale
50 x 70 cm
GENNARO LANZO
“Dapprima lavoravo solo a disegni sperimentali, oggi li personalizzo e utilizzo diverse superfici e materiali nuovi: dalla tela al cotone, dalla terra cotta al cartone…”
Appassionato alle opere di Alfred Kubin, Salvador Dalì e Roland Topor, si ispira molto al surrealismo, al simbolismo e all’espressionismo. Affascinato da dal macabro e dalla tristezza perché paradossalmente lo fa sentire vivo e perché è un nostalgico romantico. Si definisce un contestatore; sofferente di fronte alle ingiustizie e dal carattere diretto, tende alla risoluzione del problema. “La verità va detta in faccia e non sopporto chi gira intorno alle cose.” – “Sono anche un tantino egocentrico, c’è chi dice anche testone, ma in fondo sa che ho un cuore grande così.” – “Sono a favore di un mondo più giusto e del rispetto della gente, sono contro gli sprechi sia di voce, di cibo, di risorse, di denaro e mi piace far riflettere la gente che guarda le mie opere.”
Facciata
2020
colori indelebili e brillanti su tela
100 x 120 cm
CARLOTTA MARCHIGIANO
Carlotta Marchigiano, nata a Torino nel 1995; fotografa di eventi dal 2012 e curatrice di mostre fotografiche dal 2017.
Nel 2018 prende parte alla direzione artistica della fiera d’arte "Paratissima" di Torino in cui espone l’anno seguente con il progetto "Pendolari in 40 mm" con cui vince il premio Best 15 prize.
Nel 2019 ha realizzato un reportage sulla Salvi Harps dal titolo "Minerva", che sarebbe dovuto andare in mostra nel corso del 2020 in differenti sedi espositive del Piemonte, rinviate causa covid-19.
Nell’autunno 2020 realizza la prima parte del reportage "Volare più in alto": qui ha voluto mostrare la volontà dei lavoratori italiani di rimboccarsi le maniche in questo periodo di pandemia, con l’intento di completarlo con l’avanzare dell’emergenza covid-19; la fotografia "Annarella", rientra in questo progetto.
Annarella - Volare più in alto
2020
fotografia digitale
30 x 45 cm
NICOLA MARTIGNAGO
Nicola Martignago in arte Nicomart, nato a Montebelluna nel 1992, in provincia di Treviso.
Ha creato musica elettronica per 6 anni, (2009-2015) poi nel 2015, spinto dal desiderio di espandere le sue conoscenze ed esperienze, si trasferisce a Barcellona dove ha vissuto per 3 anni e l’influenza di questa città libera lo condiziona fortemente: quando tutte le serrande dei negozi sono abbassate, girovagava in skate di notte ed osservava questo museo d’arte libera pieno di graffiti e ed opere urbane.
La musica non gli bastava, non lo soddisfava pienamente, perciò quando torna in Italia, decide di ampliare i suoi orizzonti artistici dedicandosi in primis alla semplice pittura, per passare, come negli ultimi lavori, ad un unione di più tecniche e stili.
Lavorare in un supermercato ha potenziato la sua idea di consumismo e società: lo stretto contatto con la società ha incentivato la sua creazione di quadri come “Social Affairs”, “The Factory” e “Floating around the Galaxy”.
The Factory
2020
Tecnica mista su tela (acrilico, olio, smalto, pennarelli, vernice spray, collage, papier colleé)
50 x 70 cm
ALESSANDRO MASERA
Alessandro Masera (A_masera) nasce a Piacenza nel 1976.
Dopo aver frequentato la facoltà di Architettura presso il Politecnico di Milano si laurea in Comunicazione presso la facoltà di Modena e Reggio Emilia.
Amante dell'arte come comunicazione in ogni sua forma espressiva abbandona le classiche tecniche pittoriche per abbracciare le potenzialità di materiali inusuali come il cemento e l'intonaco.
Materiali solidi e concreti, che nelle Sue opere su tela gli consentono di sottolineare i contrasti che rappresentano diventando delicati fiori o impalpabili onde marine.
Tramonto
2018
intonaco e acrilico su tela
60 x 60 cm
ELEONORA PARENTI
Eleonora Parenti, classe 1993, è diplomata in Pittura all'Accademia di Belle Arti G. Carrara a Bergamo e in Grafica d'Arte-Incisione Accademia Albertina di Belle Arti a Torino.
Ha sempre pensato che l’arte, qualsiasi essa sia, possa entrare nella nostra anima e toccare le corde della nostra sensibilità. Nel corso della sua formazione, che parte del liceo artistico fino al percorso universitario di 5 anni, speso in 2 accademie, ha sperimentato diverse tecniche artistiche. Esprime la sua arte, sperando che questa passione possa arrivare alle altre persone, con più tecniche possibili. Ci sono delle tecniche che preferisce come la calcografia e il disegno. Il suo lavoro ora si sta ampliando a tematiche sociali che non le fanno nascondere la testa sotto la sabbia: l’ambiente, l’inquinamento e il rispetto per gli animali. L’uomo ha sempre sfruttato l’ambiente e gli animali a suo piacimento e da questa superiorità si distacca, cerca il bello nelle cose semplici, la semplicità e la chiarezza rappresentano
il suo lavoro e i suoi elaborati artistici da sempre.
Nuove prospettive
2020
linoleografia
33 x 48 cm
MARIA CRISTINA PICCIOLINI
"ho appoggiato volti su sassi di mare…
arresi alla sua forza, stanchi tra le onde…"
Chi sono?
Chi siamo noi?
Maria Cristina Picciolini nasce nel 1966 ad Orbetello in provincia di Grosseto. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Dopo l’Accademia insegna pittura ad Orbetello in una scuola da lei creata.
Nel 1994 si trasferisce in Germania e fino al 2014 insegna disegno e pittura presso la Freie Akademie di Monaco di Baviera.
Ideatrice e organizzatrice di 150 opere donate da artisti di tutta Europa nell’ospedale di Orbetello.
Ha partecipato a mostre collettive in alcune gallerie tedesche.
Ideatrice e organizzatrice di una collettiva di 26 artisti nella cascina dei conti Jacini nel comune di Tregasio (Brianza)
Dal 2015 vive e lavora a Siracusa come artista e scrittrice.
Chi sono?
2020
acrilico su pietra
34 x 34 cm
ROBERTA PISTOLOZZI
Docente di tecniche pittoriche e arteterapia. E' diplomata in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Firenze e un master in restauro pittorico: ha lavorato come restauratrice per commissioni pubbliche e private.
Ha all'attivo numerose collettive e personali sul suo territorio.
Per l'artista, il prodotto artistico "si contestualizza nella realtà circostante, perchè esso è comunque risultato e 'specchio' delle dinamiche del mondo attorno a noi. (...) L'opera stessa prende vita propria, proiettandosi su chi ne fruisce in quel momento il quale, osservando, fantasticando con idee e associazioni e ponendosi domande, la investe di vitalità e senso di appartenenza. Curiosità e studio sono fattori indispensabili (...)per una crescita necessaria verso un beneficio non solo personale ma, senz'altro, comunitario, là dove si presume vi sia una predisposizione all'origine, nell'accogliere progetti e intenzioni di condivisione di lavoro e di idee."
Luce in fondo al tunnel
2017
Acrilico su tela
60 x 70 cm
PAOLA RIZZI
Con la serie “la coscienza della natura “ Paola Rizzi propone una sua interpretazione artistica riguardo il principio fondamentale di cambiamento “l’ambiente è una priorità,” l’essere umano è natura , la ragione che esplora gli spazi alla ricerca del vero e del giusto.
Nel dialogo tra uomo e natura vi è l’urgenza di un’educazione geografica innovativa, connotata come autocoscienza della Terra, speranza che iconograficamente rifugia nella donna.
Il lavoro fotografico è partito dal trittico qui allegato che rappresenta attraverso il volto di Lulu’ (una giovane
cinese), uno dei paesi che ha contribuito fortemente alla distruzione del territorio ma che proprio in questi ultimi anni ha intrapreso azioni concrete per la salvaguardia.
L’artista vuole trasmettere come sia necessario per il futuro stesso dell’umanità, un primo passo verso un dialogo per diventare «coscienti».
Nata a Vigevano nel 1964, dopo gli studi artistici in grafica pubblicitaria ha concentrato il suo interesse sulla fotografia approfondendo poi il suo percorso formativo attraverso continui
studi in campo fotografico, un percorso creativo ed emotivo lungo e complesso che la vede sempre più impegnata in una fotografia di osservazione e narrazione.
I suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero: Roma, Torino, Venezia, Slovenia, Cormons , Pechino, Biennale di Genova, Photissima Art Fair Torino, Milano Photofestival , Foto Festival di Rosignano.
Ha ottenuti premi e riconoscimenti in diversi contest internazionali.
Lulu’ - Ora che so | Now I know
2019
Fotografia Stampa su carta Hahnemuhle baritata
Trittico 60 x 60 cm cad.
ANGELO SCARDINO
Angelo Scardino (Taranto – Italy), nasce nel 1986 a Grottaglie, terra della ceramica, dove muove i primi passi della sua carriera artistica. Dopo la maturità acquisita presso il Liceo Artistico “Lisippo” di Manduria nel 2004, si laurea con lode nel 2008, presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Nella stessa Accademia si laurea con Lode con una tesi teorica dal titolo “La scultura del vuoto” e una tesi pratica mirata alla realizzazione di modelli di scultura del vuoto. Nel 2012 si trasferisce a Mantova dove lavora come docente presso l’Istituto Statale d’Arte “A. Dal Prato” di Guidizzolo.
La scultura è la disciplina che abbraccia col desiderio di scrivere la propria interiorità attraverso gli oggetti. Ogni opera è così un’istantanea che esprime il dinamico flusso degli stati d’animo e delle elaborazioni intellettuali nate dall’osservazione costante del mondo che lo circonda. La figura umana è stato il primo terreno di studio, nel corso del tempo le sue opere hanno iniziato un processo di astrazione verso la ricerca di spazi pieni e vuoti, forme nello spazio. Questa ricerca formale lo ha condotto verso la sperimentazione di nuovi materiali. Non è possibile quindi rintracciare uno stile preciso, in ogni opera può essere presente uno stile differente se non vari stili in un’unica opera, il tutto in virtù della forma che in scultura è l’elemento fondamentale.
New Monna
2020
PLA
53 x 53 x 8 cm
CORRADO SCARSI
Corrado Scarsi vive e lavora a Milano; le sue ultime mostre del 2020 sono state patrocinate dai comuni di Bonassola e Levanto.
La sua arte non è figurativa, se non in vaga parte, è Materica, Stratiforme, Evocativa.
Non si ferma alla sola tela bianca, ma sperimenta senza remore anche legno e ferro spesso di recupero, a volte bruciato o arrugginito. Materiali che si evolvono nel tempo perché le sue opere non sempre rimangono ferme.
Il colore è dato applicando strati di cementi e pigmenti a più riprese.
Quello che esprime ed imprime nelle sue opere è ciò che vede guardando le superfici del pianeta che con la loro bellezza, le loro luci e ombre riescono a togliere il fiato, come lo tolgono quando assistiamo al loro devasto.
Islands
2020
tecnica mista su mdf
42 x 42 cm
MICHELLE ANDREA SICALI
Sicali Michelle Andrea, ha 22 anni e vive a Milano.
Studia il disegno, da quando ne ha memoria, da autodidatta: nascono così gli "omini", personaggi che ci rappresentano , svolgono azioni quotidiane che, nella loro quotidianità, creano un briciolo di libertà.
Nelle sue opere è solita ad utilizzare pennarelli a punta fine, acquarelli, tempere e tutti i materiali che si possono sperimentare.
Il mondo degli omini
2020
disegno a mano libera
48 x 33 cm
MONIA STRADA
Il dittico presentato vuole esplorare un modo nuovo di concepire, attraverso il tatto, il nostro abitare nella natura e secondo natura.
“Habitus: latinismo usato in medicina, in biologia e anche in altri ambiti, per indicare l'abito, il complesso di caratteri morfologici o di comportamento di un individuo o di una specie; più genericamente un’attitudine, una tendenza.
Attraverso il corpo abbiamo accesso allo spazio; nel periodo di confinamento lo sguardo mi ha subito traghettato alla ricerca del luogo più vitale e vicino: il mio giardino.
Il progetto vuole descrivere il tragitto emotivo che ha condotto il mio corpo ad indagare e abitare quelle metamorfosi che il mondo vegetale ci dona.
(...)
La cianotipia ha voluto restituire il cambiamento che avviene attraverso la luce in una particolare frazione di tempo e spazio di quella vita in metamorfosi.
Habitus
2020
cianotipia su carta
2 installazioni, 56 x 58 cm ciascuna
SEYED MOHAMMAD TABRIZI
Seyed Mohammad Tabrizi nasce nel 1974 a Shiraz, in Iran.
E' laureato in elettronica e in architettura.
Ha partecipato a numerose collettive e personali nazionali e internazionali, oltre a numerose collaborazioni con le istituzioni per la realizzazione di reportage e documentari.
Next to grandma
2017
immagine tratta dal documentario
40 x 60 cm
CHIARA VENTURA
Chiara Ventura nasce a Verona il 19 Giugno 1997. Si diploma nel 2017 presso il Liceo Artistico Nani-Boccioni (VR) con indirizzo Arti Figurative. Attualmente frequenta l'Accademia di Belle Arti di Verona. Il lavoro di Ventura, partendo da una formazione pittorica incentrata prima sul gesto come "un gesticolare senza voce tra sé", poi sui progetti di interferenza e rumore legati all'immagine, arriva ad analizzare i comportamenti e le forme gestuali a esso legate attraverso, principalmente, la pratica performativa, con attenzione agli aspetti minimali e semplici. Nell'ultimo periodo la sua ricerca si concentra sullo sguardo nei contesti abitudinari, spesso conviviali e sulla violenza. Ventura lavora utilizza molteplici forme espressive tra cui pittura, installazione, performance, video e net art. Ventura è co-fondatrice di due collettivi artistici: menodi30caratteri e Collettivo Plurale.
Esco
2020
stampa A5 su cartoncino fotografico A4
21,1 x 29,7 cm